La ditta Muselli-Mazzareli ci ha abituati a percorsi felici di un teatro del nostro tempo pacato e ironico, drammatico e inquietante. Segreto di composizioni fatte di sottili equilibri e sintonie forti affidate alla bravura loro e, a volte, di un pugno di attori in sintonie perfette. Così è per "Strategie fatali", questa volta in meritevole collaborazione produttiva con Marche Teatro ed EmmeA' Teatro, arrivato fresco fresco di scrittura e costruzione al teatro Nuovo.
Scenografia da trovarobato confuso, luci sapienti, sound design e musiche originali significanti di Luca Canciello, costumi assemblati da Stefania Cempini. E in scena questa volta sono un bel gruppo. Lino Musella e Paolo Mazzarelli naturalmente con i loro travestimenti fatti di gesti e volti mutanti fino alla sorpresa, e con loro un Marco Foschi eccellente e in gran vena a dominare personaggi e situazioni, e Fabio Monti, Laura Graziosi, Astrid Casali, Giulia Salvarani.
Costruendo invenzioni fulminee, per sette attori che si concedono il gioco di sedici personaggi. Un po' troppo? Eppure insieme riescono costruire il gioco complesso di tre storie che s'intrecciano in ostinata, e crudele, ricerca di una verità che il teatro, magico luogo degli incontri, rende possibile. Teatro metafora prediletta, territorio fisico e metafisico per incursioni dei sentimenti e del ragionar sottile. Per lucidi percorsi e salti logici.
Ginnastica per lo spettatore che s'insospettisce, magari resiste, e poi conquistato cede
al piacere del gioco e s'afferra al filo che lo guida nel labirinto di questa scorribanda in sentimenti e memorie, osservatorio un po' crudele di verità e tempi presenti. Alcuni incastri d'invenzione sono perfetti, altri troveranno gli spazi giusti con paziente lavoro. Su tutti il gioco che di Otello ha memoria stravolta è un percorso avvincente. Merito grande di tutti e applausi, tanti. In replica ancora stasera domenica 6, ore 18.00.
Giulio Baffi - La Repubblica