Fino a domenica 13 novembre 2016 sarà in scena, al Piccolo Bellini, la piccola sala sperimentale del Teatro Bellini di Napoli, lo spettacolo Shakespeare in love (with Marlowe), un leggero, delicato e coinvolgente racconto a due voci scritto e diretto da Vittorio Cielo e tratto da "Shakespeare. Sulle tracce di una leggenda di Samuel Schoenbaum" e prodotto da TTR, Il Teatro di Tato Russo.
A recitare sul palco del Piccolo Bellini gli attori Ennio Coltorti ed Emiliano Jesus Coltorti, padre e figlio nella realtà, che ci offrono un interessante confronto scenico tra generazioni sia nella realtà sia nel dramma a cui danno vita. I personaggi da loro interpretati sono, infatti, Christopher Kit Marlowe e William Shakespeare, i due più celebri attori, poeti e drammaturghi dellepoca elisabettiana, due veri e propri geni del teatro.
Il pubblico assiste a un breve (lo spettacolo ha la durata di 60 minuti) ma avvincente rappresentazione tra due vite diverse per stile di vita e per destino.
A raccontare il loro incontro è un vecchio William Shakespeare (interpretato dal Coltorti padre) che con un rapido cambio di costumi sarà poi il Marlowe della scena, mentre a vestire i panni del giovane Shakespeare è il Coltorti figlio).
Nel corso della rappresentazione il bravo e talentuoso Ennio Coltorti si trasformerà ancora, intepretando anche lalgida, imperturbabile e indecifrabile figura della regina Elisabetta.
Recensione dello spettacolo Shakespeare in love (with Marlowe) al Piccolo Bellini di Napoli
Il dramma ha inizio quando il giovane ingenuo, appassionato e sognante William Shakespeare, estasiato dalla figura di Christopher Marlowe e dal suo talento, bussa alla sua porta.
Il suo Faust lo ha letteralmente stregato, tanto da invogliarlo ancora di più a portare avanti la sua carriera nel teatro, nonostante i problemi economici, nonostante la peste che dilaga nella Londra elisabettiana, nonostante la minaccia spagnola stia avanzando sconvolgendo lInghilterra, nonostante il divieto assoluto da parte della regina di riaprire i teatri.
Il confronto tra i due si fa sempre più avvincente quando ci si rende conto che il cinismo e il fare enigmatico e misterioso di Marlowe viaggia su un percorso diametralmente opposto a quello di Shakespeare, pronto a dedicarsi completamente alla poesia e al teatro senza scendere a compromessi con nessuno, puntando tutto sui suoi sentimenti e sul suo desiderio di scuotere le anime del popolo.
Ma Christopher Marlowe era una spia? È questa la domanda che aleggia e tormenta continuamente la scena. E la risposta è affermativa perché il vecchio Marlowe altro non era che una spia pronta a servire il gioco del potere della regina, un agente segreto scomodo e temuto tanto da essere ucciso a soli 29 anni durante una rissa in una bettola con un pugnale puntato nellocchio. Perché, come nello stesso Faust viene affermato, "far patti col potere costa l'anima", e in questo caso anche la vita.
Ciò che resta di questo "giallo" è lincontro-scontro tra due vite ricche di colpi di scena, tradimenti (si saprà che Marlowe ha sedotto la Dama Bruna, l'unica donna amata davvero da Shakespeare), stima professionale, cinismo e desiderio di scrivere la storia.
Fonte: Napolike