SERVILLO, OVAZIONE AL TEATRO BELLINI: "IL TEATRO NUN 'O FACIMMO SULO NUJE, MA LO FACCIAMO INSIEME"
Toni Servillo, emozionato, ringrazia (anche) in napoletano la sala gremita del teatro Bellini e saluta così la tappa partenopea del suo spettacolo "Elvira". Il 14 marzo l'attore sarà di nuovo in scena al Nuovo Teatro Sanità

Servillo, ovazione al teatro Bellini di Napoli: "Il teatro nun 'o facimmo sulo nuje, ma lo facciamo insieme" "Grazie per questo grande affetto, che diventa parte integrante e moltiplica la ricchezza di questa avventura. IL teatro nun 'o facimmo sulo nuje. Non appartiene solo agli attori". 
Toni Servillo, emozionato e insieme familiare, ringrazia (anche) in napoletano la sala gremita del teatro Bellini e saluta così la tappa partenopea del suo spettacolo "Elvira" tratto dalle lezioni di Louis Jouvet  - diretto e interpretato dallo stesso Servillo con Petra Valentini, Francesco Marino e Davide Cirri per la sua Compagnia Teatri Uniti.
Un tutto esaurito che già seguiva alle accoglienze trionfali di Servillo al Piccolo di Milano, e al teatro Athénée di Parigi, la sala aperta apposta per questa messinscena che fu la "casa" di Jouvet, e in cui il grande attore francese è morto nel 1951.
Dopo tre settimane di recite, oltre undicimila e 400 presenze con un assoluto sold out al Bellini, gli spettatori lo salutano con un'ovazione e una lunga serie di "chiamate" al proscenio. E lui, mani in tasca a celare un velo di disagio che convive con la tempra del primattore, prova a prendere la parola.  ("Sei unico", gli gridano, e lui: "Non è vero". Un altro: "Sei bellissimo", e lì si scioglie in un sorriso: "Grazie") .
Poi, con poche parole, consegna al pubblico un’immagine sintetica ed efficace della sua visione del teatro. "Voglio innanzitutto ringraziare il Bellini perché questo spettacolo è nato qui, è stato provato in questo teatro che ha offerto l’ospitalità, per un mese di prove nel  caldissimo settembre napoletano,  alla mia compagnia Teatri Uniti.  Ero già stato qui portando in scena Eduardo, Moscato, Borrelli: i nostri grandi autori,  della nostra tradizione classica, contemporanea e più viva. Ma poter proporre un repertorio diverso è per me motivo di ricchezza. E la vostra presenza, e l’affetto con cui avete seguito questa proposta, moltiplica dentro di me questa ricchezza. E credetemi, incoraggia".
Continua il grande attore: "Siccome io guardo a una tradizione in cui il teatro nun ‘o facimme sulo nuje, ma è una cosa – tra le poche rimaste – in cui vi è una forma di partecipazione viva, questo incoraggiamento è il modo in cui il pubblico prende parte all’avventura di un gruppo di attori che propongono un certo tipo di lavoro".
Servillo e Teatri Uniti con "Elvira" vanno in scena per l'ultima tappa a Firenze, da sabato 18 febbraio. Ma a Napoli è già previsto un suo fugace ritorno, per una eccezionale serata di   "Servillo legge Napoli" – immersione nelal sostanza verbali di grandi autori e poeti – al Nuovo Teatro Sanità, il 14 marzo. Data già sold out nella sala del quartiere di Totò, cuore antico della città.

Conchita Sannino  -  La Repubblica

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