
Love Stories è un dittico costruito sullopera di Shakespeare, nella scrittura di Leonard
Bernstein di West Side Story e di David Chalmin del suo Star-Cross'd Lovers.
Gremita e tirata a lustro, l'Arena Flegrea ha ospitato martedì 28 giugno, per Napoli Teatro Festival Italia, un evento di musica e danza ben più interessante di quanto il titolo, invero logoro, prospettasse. "Love Stories è un dittico costruito su Romeo e Giulietta, nella scrittura di Leonard Bernstein di West Side Story e di David Chalmin del suo Star-Cross'd Lovers.
Richiamo per il pubblico, variegato per generazioni, sono state le sorelle Katia e Marielle Labèque, con le coreografie di Yaman Okur. Interpreti musicali dell'intera serata che nella seconda parte si è animata scenicamente con le coreografie Break Dance di Yaman Okur. Programma diviso in due parti, come si diceva, entrambe sul tema degli amanti veronesi celebrati da Shakespeare.
West Side Story di Leonard Bernstein, nella trascrizione e rielaborazione in Suite di 17 brani per due pianoforti e percussioni di Irwin Kostal ha messo in luce temperamento e varietà di tocco delle due pianiste, capaci con il "solo" apporto delle percussioni ottimamente realizzate da Raphale Séguinier di non lasciare spazio ad alcuna caduta di tensione musicale ed emotiva.
Guest star, a sorpresa, una ballerina flamenco che ha danzato sulle note dei brani più latini della pagina di Lenny. Star-Crossd Lovers, di David Chalmin per pianoforte a quattro mani, chitarra elettrica, percussioni ed effetti, ha visto da subito la prorompente energia di sette break dancer: Maëlle Dufour, Peter Bordage, Hugo De Vathaire, Mahamadou Gassama, Jean-Baptiste Matondo, Antonio Mvuani‐Gaston, Jackson Ntcham.
Ma non solo le acrobazie davvero impressionanti sono meritevoli di lode, quanto la finezza della narrazione danzata della tragedia shakespeariana, con i duelli a suon di vorticose rotazioni, gli amplessi in plasticità dinamiche, e una politically correct scelta di metareligiosità: riti nuziali e funebri, persino le benedizioni sono celebrati con un riferimento al Cielo indicato dal ministro di un culto non culto, senza che mai un simbolo o un gesto di questo o quel credo venga nemmeno intuito o accennato.
Ciò che divide non viene abolito, ma condotto alla comune essenza del sentimento umano di sgomento di fronte alla morte o di abbandono all' inesorabile incedere dell'amore.
Katia e Marielle Labèque , sorelle con temperamenti diversi, estroversa Katia e riservata Marielle, e con tanta Italia nel DNA, essendo figlie della pianista Ada Cecchi nativa di Torre del Lago sono accomunate musicalmente dalla capacità di affrontare repertori di epoche e stili diversissimi, e anche stavolta non hanno smentito la loro fama.
David Chalmin, francese come le pianiste, è compositore, strumentista e ingegnere del suono; Star-Cross'd Lovers è una composizione del 2015, in prima esecuzione italiana nell'occasione. L'ensemble strumentale intorno alle sorelle Labèque è stato costituito da Raphale Séguinier e Gonzalo Grau (percussioni), David Chalmin (chitarra elettrica). Applausi finali interminabili e dalleffetto avvolgente come solo nelle arene può accadere.
Ad introdurre la serata sono stati i "padroni di casa" Valentina e Mario Floro Flores che si sono con orgoglio riservati il merito di avere , con il progetto e l'iniziativa imprenditoriale delle loro famiglia, restituito uno spazio per rappresentazioni all'aperto di cui Napoli sentiva la necessità.
Dario Ascoli - Il Corriere del Mezzogiorno