Una proposta che spazia dall'omaggio a Ruccello con Isa Danieli nel trentennale della scomparsa del drammaturgo, al teatro civile di Paolini e Celestini, dalla strana coppia Pippo Delbono-Petra Magoni fino al nuovo Enzo Moscato musicale di «Modo minore».
Il Teatro Nuovo anche nella sua quinta stagione che si aprirà in ottobre con la direzione di Alfredo Balsamo e del Teatro Pubblico Campano non perde la storica vocazione di tempietto della drammaturgia contemporanea, esplorando anche territori musicali e con un ampio focus sulla danza.
«Siamo l'unico circuito multidisciplinare riconosciuto dal Mibac», ricorda Francesco Somma, neopresidente del Tpc. Dieci titoli in abbonamento, più due opzioni aggiuntive e, fuori abbonamento, il racconto in musica dell'inedito Totò dolceamaro dei Virtuosi di San Martino.
«La grande attenzione alla scena contemporanea è nel nostro Dna ed è in linea con la storia che ha reso importante questa sala. Già dall'apertura del 26 ottobre sono emotivamente coinvolto, visto che si tratta di uno spettacolo dedicato a Annibale Ruccello. Trent'anni fa, nel giorno della sua scomparsa, io lo attendevo a Benevento perché all'epoca dirigevo il festival sannita. Quando ci arrivò la notizia dell'incidente fu uno shock.
Con lui scomparve anche Stefano Tosi, che era il marito di Cristina Donadio», ricorda Alfredo Balsamo.«Il titolo è Serata d'amore, e non poteva essere diverso da questo, così come non poteva esserci altro teatro all'infuori del Nuovo per rappresentarlo commenta Isa Danieli - pochi mesi dopo la morte di Annibale, infatti, lo portammo in scena proprio qui. E riproponiamo la medesima formula, con tre brani tratti da sue pièce».
«È un tuffo nel passato sottolinea Manlio Santanelli, che dirige il lavoro così come allora - rispetto alle classiche antologie facciamo il percorso inverso, partendo dal titolo più recente, Ferdinando, e risalendo, attraverso Weekend, fino alle Cinque rose di Jennifer».
A seguire dal 9 novembre un'anteprima nazionale, «Numero primo», lo spettacolo di Marco Paolini (che lo proverà anche al Nuovo, prima della messa in scena) sulla rivoluzione telematica che ha trasformato le nostre vite. Subito dopo «MA», diretto da Antonio Latella, scritto da Linda Dalisi e con una sola attrice in scena, Candida Nieri, un lavoro ispirato alla figura della madre nell'universo di Pasolini. Poi «Svenimenti», di Elena Bucci e Marco Sgrosso dai tre atti unici di Cechov «La domanda di matrimonio», «L'orso» e «Il tabacco fa male».
Dal 15 dicembre «Il sangue», con Pippo Delbono e Petra Magoni (e la polistrumentista Ilaria Fantin), diretto da Delbono. Più che uno spettacolo teatrale, un concerto in forma drammatica sul mito di Edipo. A Natale, fuori abbonamento, «Totò che tragedia», la novità dei Virtuosi di San Martino: «Dopo Nino Taranto e In nome di Ciccio, ecco il nostro Totò spiega Roberto Del Gaudio, voce dei Virtuosi e autore - raccontiamo tra risate e amarezza il tormentato amore con la ballerina Liliana Castagnola che dopo essere stata lasciata da Totò, si suicidò, un episodio che lo segnò nel profondo».
Dal 26 gennaio la regista Andrée Ruth Shammah dirigerà Carlo Cecchi e Fulvia Carotenuto ne «Il lavoro di vivere», una storia d'amore nella mezza età.In opzione agli abbonati, dal 12 gennaio, Enzo Moscato in «Modo minore», un progetto di Pasquale Scialò, che firma gli arrangiamenti. «È un viaggio obliquo nella canzone napoletana degli anni '50-'60-'70, considerata di serie B, una zona d'ombra che ci piace riportare alla luce. Torno alla musica 8 anni dopo Toledo Suite e sono felice di farlo al Nuovo, dove sono nato e cresciuto. E felice di farlo nel trentennale dell'omaggio a Ruccello, che per me non è mai morto. Peccato solo che a volta venga messo in scena in modo orribile tanto che bisognerebbe fare un falò per cancellare le brutture».
Tornando alla stagione, dall'8 febbraio «Amore», di Spiro Scimone, diretto da Francesco Sframeli: i dialoghi surreali di due coppie di anziani in un cimitero. Poi «Enigma» di Stefano Massini con Ottavia Piccolo, «La riunificazione delle due Coree», di Joel Pommerat, visto per soli 4 giorni al Napoli Teatro Festival dell'anno scorso, messo in scena da Postiglione. Dal 10 marzo, in opzione agli abbonati, «Else» di Nunzia Antonino, e in chiusura, dal 29 marzo, Ascanio Celestini in «Laika», che è nel cartellone del Ntfi di quest'anno. Parallelamente, oltre a «Quelli della danza 2017», sempre di lunedì, andranno in scena 5 spettacoli di danza contemporanea nella rassegna «Monday dance».
Stefano Prestisimone - Il Mattino