BRACCO, OMAGGIO A DI MAIO E ALLA TRADIZIONE COMICA
Riparte della tradizione il Teatro Bracco, sala di via Tarsia che toccherà la sua diciottesima stagione dopo la riapertura del 1999 e sempre con la direzione di Caterina De Santis che produce anche quasi tutti gli spettacoli con la sua Arteteca. 
Un percorso votato alla comicità, con il contributo del neodirettore organizzativo Sasà Sperindeo, e che punta anche in questo cartellone sulla sinergia con il teatro Totò. 
In primo piano l'omaggio a Gaetano Di Maio, con due storiche commedie dell'autore partenopeo, «Madama quatte solde» e «'Mpriestame a mugliereta». 
«Sono nata con lui e con Luisa Conte al Sannazaro quando cominciai da ragazzina a salire sul palcoscenico», spiega Caterina De Santis, «devo tutto alla loro maestria e alla loro scuola». «Purtroppo il teatro di tradizione è ghettizzato», commenta con tono polemico Gaetano Liguori, direttore del Totò, che ha appena concluso la sua rassegna estiva «Ridere» sugli spalti del Maschio Angioino: «Il ministero non finanzia i teatri di tradizione e dunque mette in crisi chi lavora in questo settore prezioso. Potrebbe intervenire la Regione, ma non lo fa. Per tutelarci siamo stati costretti a creare una confederazione di questi teatri, che abbiamo chiamato Campania Teatro, che presto presenteremo». 
Il via alla stagione è fissano per il 4 novembre con «48 morto che parla», diretta da Rosario Ferro e con la De Santis e lo stesso Ferro protagonisti, quindi dal 25 novembre «M'innamorai», musical con il Giardino dei Semplici, storica pop band partenopea, scritto e diretto da Diego Sanchez. 
Lo spettacolo delle feste natalizie sarà «Madama quatte solde», sempre con De Santis, Davide Ferri e Rosario Verde, la partecipazione di Ciro Capano e la regia di Gaetano Liguori, quindi «La sceneggiata» con Antonio Ottaiano, ultimo esponente del genere che ebbe in Mario Merola il suo più recente mattatore, con la regia di Velia Magno. 
Da venerdì 3 febbraio «'Mpriestame a mugliereta», altro classico di Di Maio con Giacomo Rizzo regista e protagonista: «L'ho fatta tre volte questa strepitosa commedia comica, accanto a Rosalia Maggio, Luisa Conte», spiega Rizzo: «Ci sono affezionato e ho grande voglia di cimentarmi ancora. Il teatro di tradizione è un genere per specialisti, non tutti lo possono fare, c'è bisogno di mestiere». 
A marzo il ritorno di «Pascià», con Peppe Lanzetta e Federico Salvatore, quindi «il figliol prodigo», con due protagonisti dal programma comico di La7 «Eccezionale veramente», Nino Taranto (ma è solo un'omonimia) e Paciullo. 
A chiudere «Tu canti? Io parlo» di e con Lucio Bastolla. Fuori abbonamento «Papà tata», di Diego Sanchez e «Tutto fa Broadway» di Ettore Squillace. 

Stefano Prestisimone Il Mattino


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