
La sceneggiata, come genere teatrale musicale popolare napoletano, è nata nel primo dopoguerra ed è stata per molti anni dimenticata fino a quando Giovanni Fiorenza, gestore del teatro 2000 la portò ad un notevole rilancio.
Ben definiti sono i canoni della sceneggiata entro cui le tematiche portate in scena sono: l'amore, il tradimento, l'onore, talvolta la malavita, sintetizzate in un trinomio: l'eroe positivo, l'eroina, l'antagonista, popolarmente definiti: Isso, essa e 'o malamente, ai quali si affiancano: la mamma, un fanciullo generalmente figlio della coppia principale e perno intorno al quale si muovono le figure dei protagonisti e una coppia di comici, ingrediente necessario per alleggerire i momenti più drammatici dellopera teatrale.
Dopo il grande successo popolare al teatro 2000 solo dagli anni settanta la sceneggiata varcò i confini di Napoli per diffondersi in tutta Italia e nel mondo, quando il cantante attore Mario Merola ne fece molte trasposizioni cinematografiche rimaste famose.
E fu proprio negli anni settanta che lautrice e regista Velia Magno (nella foto) portò questo genere teatrale in televisione consacrando Mario Merola come principale rappresentante della "sceneggiata napoletana".
Oggi Velia Magno affida ad Antonio Ottaiano, definito dalla critica lindiscusso erede di Mario Merola, una lettura più moderna di questo genere teatrale pur senza tradirne i principali canoni drammaturgici.
Il titolo della sceneggiata è "E figlie so piezze e core" tratto dalla lirica "E figlie" di Libero Bovio.
La novità di questo allestimento sta ,oltre alla estrema pulizia dellesecuzione, nellintervento di un narratore che è poi il personaggio sul quale si muove tutta la vicenda .E lui stesso infatti che muovendo le lancette di un vecchio orologio, dipana il filo della sua vita rivivendone i fatti e le situazioni in una sorta di deja vu che consente allo spettatore di entrare nelle emozioni dei singoli personaggi.
Gli spettacoli prevedono un dibattito pubblico su questo genere ed una ricerca storica sulle sue origini.
La compagnia è composta da dodici attori scelti fra quelli della migliore tradizione partenopea.-scenografie costumi - trucco - sarta-service.disegno luci e regia curati da Velia Magno
Sei elementi di orchestra diretti dal maestro Peppe Fiscale.
Redazione GdB