AL BELLINI: L'«OPERETTA BURLESCA» DELLA DANTE: «QUASI UNO SPOGLIARELLO DELL'ANIMA»
«Metti una donna nata nel corpo sbagliato, quello di un uomo, Pietro, dalla Sicilia trapiantato in provincia di Napoli quand'era piccolo.
Frustrato, respinto, solo nella sua cameretta egli riesce a manifestare la propria anima; sposta i mobili, si traveste e balla».
Questo lo spunto di«Operetta burlesca», che segna il ritorno di Emma Dante a Napoli. In scena Viola Carinei, Roberto Galbo, Francesca Guida e Carmine Maringola, marito di Emma, nel ruolo di Pietro.
Lo spettacolo è da stasera al Bellini. «"Operetta burlesca"nasce due anni fa da un personaggio di "Lepulle".
È una pièce semplice, basata su uno stato d'animo, e racconta la miseria di un cuore che non riesce a esprimersi. Ma è anche un atto di denuncia, perché spero che sulle unioni omosessuali l'Italia colmi il ritardo con lEuropa», racconta lautrice-regista.
Lo spettacolo è stato definito «cabaret tragicomico». Ed lei stessa ne parla come di uno «spogliarello dell'anima»: «Vanno bene entrambi: cabaret perché ci sono di numeri di avanspettacolo e di burlesque».
Ma, alla fine, chi è Pietro? Emma: «Lennesimo emarginato castrato dalla società, simbolo forte di una realtà che si racconta spesso, ma che non bisogna smettere di raccontare fin quando non cambierà. Ci sono tanti Pietro, soprattutto in provincia».
La Dante tornerà in estate, invitata dal direttore Franco Dragone al Napoli Teatro Festival Italia: «Porterò "Verso Medea", spettacolo di un po' di anni fa, che fu in scena al Mercadante con Iaia Forte. Sarà una ripresa diversa, in forma di concerto, senza scenografia, con i Fratelli Mancuso che cantano dal vivo, le donne di Corinto interpretate da maschi e Medea che non ha due figli come nella tragedia di Euripide,ma è incinta e, appena partorisce, uccide il bambino».
E il nuovo film? «Nel cassetto. Nessuno vuole produrlo. Fanno promesse e scompaiono. Allora, meglio il teatro».
l.g. Il Mattino