All'epoca in cui il film fu fatto, la prima metà degli anni '70 e precisamente il 1974 l'Italia era spaccata in due dalle forze estremiste dei comunisti e dei gruppi di destra. Il clima che si respirava in Italia e che ispirò il film non era certo leggero, anzi, tra i più drammatici e turbolenti: attentati terroristici, lotta armata, brigate rosse, rapimenti, morti e scontri violenti furono gli elementi che sconvolsero quel decennio, non a caso ribattezzato come ''gli anni di piombo''. La forza del film è rappresentata dallo sguardo esterno e disincantato ma allo stesso ironico, grottesco e umoristico, con cui la regista ha evidenziato grandi contrapposizioni sociali: un nord industrializzato rispetto a un sud povero e sfruttato; una visione comunista messa accanto a un concreto spirito capitalista ambizioso di ricchezza; l'idea arcaica della donna nata per servire l'uomo, ironicamente affiancata all'esempio di un'imprenditrice di successo; i conflitti politici che passano anche attraverso i conflitti di genere. Tutto questo è incarnato nei due protagonisti della storia: il marinaio siciliano Gennarino Carunchio e la bella milanese Raffaella Pavoni Lanzetti. I due sono travolti dal destino e per ironia della sorte si trovano naufraghi su un'isola deserta, una terra desolata che non ha nulla da offrire. È proprio qui, sullisola, un luogo lontano dal mondo civilizzato, dagli stereotipi culturali, dalle barriere sociali, dove la natura impone le sue regole, che i due dispersi trovano inaspettatamente l'amore luno per l'altro. L'assenza di leggi, di cultura, di società rende possibile un'unione altrimenti impossibile. Una volta tornati nel mondo da loro conosciuto, dove ad attenderli ci sono famiglie, lavoro e ruoli sociali, la travolgente passione che li ha legati non può più esistere.