Concepito come una suite, lo spettacolo musicale e teatrale si compone di otto movimenti con un Prologo e un Epilogo. Otto ritratti emotivi che toccano altrettanti affetti - il ricordo, la passione, il gioco, lo scontro, la fatica, la denuncia, il desiderio, la devozione - esplorati dal punto di vista dei napoletani.
Il progetto nasce dall'incontro di due realtà musicali apparentemente molto distanti tra loro ma unite dalla matrice mediterranea. Tra strumenti con storie e tradizioni profondamente diverse (dal violino alla buatteria, dalla scopa elettrica al violoncello, dalla viola allo scatolophon) Capone&BungBangt e Solis string quartet hanno deciso di condividere il palcoscenico in uno spettacolo scritto da Stefano Valanzuolo e diretto da Raffaele Di Florio.
Il titolo, attraverso un gioco di parole, evoca il nome del celebre liutaio e rimanda agli "strati" "vari" che compongono l'immagine di Napoli caratterizzata da una pluralità di linguaggi, stili, corpi e anime che, forse, non ha uguali altrove.