La musica nella quale confluiscono generi diversi chiede aiuto al teatro per trattare temi a cui non basta il tempo breve di una canzone. Sullo schermo prende corpo un dialogo tra un "Prencepe" cantastorie del seicento e il suo joculare di corte, 'o Pazzariello' che una fatagione ha fatto ritornare in vita dal passato per inaugurare questa nuova poteca (bottega) della canzone la cui insegna raffigura Lady Liberty. Perché Lady Liberty indossa la maschera di Pulcinella? Forse per dare maggiore risalto alla sua mancanza in un Napoli che rischia di perdere la sua identità travolta da un turismo selvaggio? O per ricordare allartista contemporaneo, che pure essendo 'libero di circolare' come le merci, le notizie e i turisti, in realtà una sottile 'carcerazione psichica' ostacola il libero pensiero? Quali sono le catene invisibili che ci impediscono di essere noi stessi? Che senso ha in un mondo fake, dove tutti credono di essere liberi, guardare sotto la maschera di Pulcinella che si lamenta della sua condizione ma non fa nulla per cambiarla? Storie di giovani e bambini protagonisti di migrazioni o di esperienze di disagio sociale, di amori difficili, ma soprattutto di speranza prendono vita in una Napoli invisibile come può esserlo la verità che a volte ama celarsi dietro tante maschere. L'arte è una di queste.