Lo spettacolo racconta una storia possibile tra tante storie, che inizia in una città, dentro una mansarda dove c'è un gatto di nome Sornione.
Prosegue con il sogno di una giacca con tre ricordi nella tasca: un sasso liscio, una foglia rossa e mezzo guscio di noce. E la storia di Nadine prende vita.
Un'attrice disegna dal vivo i luoghi e i personaggi che popolano la storia di Nadine: palazzi illuminati da finestre diverse, una mansarda ricca di sorprese, note musicali che si trasformano in creature buffe e un gatto sornione che salta sui tetti.
Nadine trascina il pubblico nella ricerca dei tre oggetti preziosi appartenuti all'infanzia: un sasso liscio, una foglia rossa, mezzo guscio di noce. A ogni disegno, la vicenda prende forma: basta un tratto di gesso e ci si ritrova in una stazione affollata, tra i rumori di un treno in partenza, tra le onde del mare, oppure catapultati in un paesaggio di rovine, ricordi di un passato difficile.
Il racconto si muove tra realtà e immaginazione, intrecciando narrazione e disegno dal vivo su pannelli di pittura lavagna. Questa tecnica non è solo estetica ma sostanziale: il segno accompagna e costruisce la drammaturgia, permettendo alla storia di prendere vita in tempo reale, come se fosse "scritta" e tracciata davanti agli occhi degli spettatori.
"E se fosse?
Che succede se?
Se io? Se tu?
Comincia dal primo passo,
dal primo tratto
dal primo punto"