Qualcuno scrive a grandi lettere sulla sabbia sapendo che non può essere visto, alza un braccio in alto come un richiamo, invia un messaggio in una bottiglia che verrà perduta, urla ma non sarà sentito: PLEASE, COME!
La schiavitù esiste ancora oggi per almeno 40 milioni di persone, è una pratica che ha radici profonde, è un disegno di oppressione che lega il passato al presente, spaventosamente implacabile e complesso. PLEASE, COME! nasce dal desiderio di interrogare alcuni concetti intorno al fenomeno della schiavitù contemporanea come la richiesta di aiuto, l'iperallerta, l'isolamento, la sorveglianza, la resistenza, la dissociazione, il concetto di "morto sociale" e di ''corpo scarto''.
Un dispositivo che tenta di sottoporre al corpo queste condizioni, un componimento di pratiche corporee ed esperienze fisiche anomale, alterate, forzate. PLEASE, COME! è un invito ad entrare e testimoniare l'atto di liberazione di un corpo che nell'abbandono, disarmato e dominato, diventa simbolo di lotta e resistenza.