Allinterno del progetto ''Musiche sulla via della seta'' in collaborazione con l'Università di Napoli
L'Orientale e l'ISMEO - Associazione Internazionale di studi sul Mediterraneo e L'Oriente, la
Fondazione Pietà dei Turchini presenta il concerto ''Suoni dal Mediterraneo Arabo''. Il concerto esplora
e trasforma il repertorio vocale arabo di muwashshaḥāt dalla Tunisia al Libano, musiche di origine
arabo-andalusa - così come sono state codificate e trascritte nel XX secolo - e presenta alcuni aspetti
dell'ensemble strumentale in auge in Egitto e in Siria dalla fine del XIX secolo, il takht (letteralmente
piattaforma rialzata su cui si siedono i musicisti durante unesibizione dal vivo). Il takht è composto da
strumenti saḥb (tirando) di capacità melodiche, come strumenti a fiato o ad arco: il violino, il nāy; e da
strumenti naqr (pizzicati) con cui è possibile produrre melodie percussive con strumenti a corda
pizzicata o percossa a martello: lʻūd, il qānūn; e infine uno strumento a percussione, il rīq, o tabla.
Taqsīm improvvisazioni strumentali, ma anche ouverture strumentali (Bachraf, Peşrev), brani cantati su 2 poesie strofiche, in svariati ritmi e nel sistema modale mediorientale (maqām), esploreranno le
connessioni musicali con il mondo arabo e più in generale con il Mediterraneo.
Lensemble italiano formato da Peppe Frana robab, ʻūd, tanbur, Salvatore Morra ʻūd e Antonino
Anastasia tamburi a cornice, con la partecipazione straordinaria di Lamia Yared alla voce e Christos
Barbas al nāy è promosso dallISMEO il quale ha lo scopo di svolgere programmi di studio, formazione
e ricerca relativi alle culture e ai paesi dellAsia e dellAfrica e alle loro interazioni con il bacino
mediterraneo.