Da quanto tempo i Marcido pensano ad una messa in scena di Dostoevskij! Forse, dallesordio della Compagnia; infatti, sempre i motivi del grande russo, attraversarono, e neanche troppo sotterraneamente, il nostro lavoro. Adesso abbiamo deciso di esprimere compiutamente in uno spettacolo, facendola esplodere, questa nostra tendenza dostoevskijana, prendendo per le corna quelle Memorie del sottosuolo che sono forse uno dei testi chiave dellopera del russo, pronti ad affrontare una misura certo non facile e carica di rischio, ma per noi di straordinario fascino drammatico. I Marcido hanno voluto che il teatro mostrasse appunto che al gorgo altalenante della gioia e della disperazione, luomo non può sottrarsi. Certamente il Teatro, se deve portare un simile peso, non può accontentarsi dellusuale canonica, deve, almeno tendenzialmente, fare lo sforzo di sporgersi oltre se stesso; magari rinunciando, magari fallendo, magari equivocando, comunque sempre tentando di mostrare quel che nella normale prassi delle scene, resta celato. Questa almeno è stata la nostra scommessa.