Nonostante sia nata nel '600, questa favola ancora oggi riesce a parlarci con una forza ed una attualità strabilianti, essendo un contenitore di emozioni potente, ma più in generale una vicenda universalmente riconoscibile. La forza dei rapporti tra padre e figli, la magia dellimpresa, la volontà dei sacrificio, la forze dellamore, sono i temi che mi hanno spinto a riscrivere questo meraviglioso cunto. Riscriverlo vuol dire tradurlo, tradurlo significa tradirlo, meglio farlo nel modo più "fedele" possibile. L'idea è quella di "cuntare" ed interpretare questa favola nella sua semplicità, con lausilio di un musicista, che in scena, assieme all'attore, sappia dare voce e corpo alla intera vicenda. Una vicenda che sappia trasportare gli spettatori in un mondo incantato, in luoghi antichi eppure ancora così moderni, che sappia infine regalare un momento poetico, un momento da favola.