Historia, porta in scena, in una milonga daltri tempi, le coreografie dei maestri di ballo Samuel Peron e Veera Kinnunen, la straordinaria voce di Stefania Caracciolo e la musica dal vivo di cinque musicisti professionisti: Daniele Bocchini (trombone), Marco Postacchini (sax, flauto, arrangiamenti), Enzo Proietti (pianoforte), Graziano Brufani (contrabbasso), Leonardo Ramadori (percussioni).
Lo spettacolo affronta un tema più che mai attuale: racconta una storia di emigrazione, quella di una giovane donna del Sud Italia che, per seguire il suo amato, affronta un viaggio oltreoceano verso una terra che non conosce, attirata anche dal miraggio di una vita migliore. Arrivata a destinazione, lamato la abbandona e si ritrova sola nella realtà malfamata e maschilista di Buenos Aires, tra la povertà e il degrado del porto e dei conventillos, dove si riversano i migranti provenienti dallEuropa e dal Nord Africa. Nei locali malfamati della zona, gli uomini si incontrano e, nell'attesa di intrattenersi con una donna, raccontano storie di vita, violenza, passioni e tradimenti, accompagnandosi al flauto, al violino, alle percussioni e al bandoneon.
Da qui la nascita di un ritmo, di un ostinato, che diventa la base per il racconto, per improvvisare una melodia e per ballare: il Tango di quegli anni è suonato, cantato e ballato da soli uomini, mentre le donne relegate ai ruoli di entreneuse, madre o ai lavori più umili da quel mondo sono totalmente escluse.
In questo contesto Esteban, la protagonista e voce narrante di Historia, affascinata e sedotta da questa Musica che imperversa di giorno nelle strade e di notte nelle milonghe, proibita alla donna nel canto e nellesecuzione strumentale, si traveste da uomo per avere accesso a quei luoghi vietati al mondo femminile: il travestimento le consente di essere libera di esprimere il suo talento, contestualmente dovrà privarsi della propria identità, in un dualismo intimo e iconico che caratterizza la sua e ogni storia di riscatto.
Nello spettacolo Stefania Caracciolo (cantante) e Veera Kinnunen (ballerina) si alternano nel ruolo di Esteban e, attraverso il canto, il ballo e la presenza scenica, portano il pubblico a riflettere su diversi temi: la nostalgia dellemigrato, la ricerca della propria identità, luguaglianza di genere e la dignità della donna, il talento e la passione come strumenti di emancipazione e di sopravvivenza.
La narrazione è supportata dal sound elegante e raffinato del tango anche attraverso le sue derivazioni stilistiche in tango flamenco, bolero latino passando per il son di Carlos Eleta Almaran, Miguel Metamoroso, Isolina Carrillo, Carlos Gardel fino al pop internazionale di Sting, Cher e Pino Daniele.