Uno spettacolo che mescola verità storica e finzione.
In una sorta di flashback estremo, articolato secondo una sequenza di ricordi, il racconto prova a far rivivere il più romantico tra gli eroi della tromba. Non lo fa curiosando morbosamente tra fatti e misfatti di droga, ma inseguendo, delicatamente, il rapporto - vero o finto, poco importa - di un padre, fragile e geniale, con il proprio figlio.
Un rapporto fatto di incomprensione e paura, ma anche di amore infinito per la vita e per la musica.
Che potrebbero essere, poi, la stessa cosa. Nel corso del racconto teatrale, la voce narrante si intreccia con le note di molti classici appartenuti a Chet Baker (My funny Valentine, Let's get lost, Don't explain, I fall in love too easily, Arrivederci, Estate...) qui riarrangiati ed eseguiti, rispettosamente e in versione strumentale, da Francesco Scelzo e Enrico Valanzuolo. Stefano Valanzuolo