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Storia,cosa si deve fare per esserne fedeli, conservarne lo spirito, non tradirlo? A riguardo dei film tratti dai suoi romanzi Moravia una volta disse: 'Io non voglio fedeltà, voglio originalità.' Frutto della trascrizione scenica di romanzi - 'Cara Eleonora' di Maria Antonietta Macciocchi, 'Il resto di niente' di Enzo Striano di entrambi buone parti 'tradotte' in napoletano settecentesco - e documenti storici tra cui 'Il Monitore Napolitano' e il 'Manoscritto del processo di separazione', come si è ben capito questo spettacolo narra dei fatti napoletani del 1799 con al cuore la meravigliosa figura di Eleonora Pimentel Fonseca, tuttavia cercando di rivivere quei drammatici avvenimenti con un approccio di spettacolarità che tocca generi diversificati: drammatici, comici, coreografici e musicali. Napoli tardo settecentesca, ricca di umori e fremiti libertari, è teatro dellunica rivoluzione mai attuata in Italia e consumata con il crollo della generosa Repubblica Napoletana. Eleonora giacobino appassionato, 'rea di stato', martire politico. Eleonora intellettuale, fondatrice del 'Monitore' della Repubblica, ma anche Eleonora moglie sofferta, madre negata, rievocata dunque non solo come simbolo di unepoca e di un ideale, ma anche nel suo essere donna. E quindi 'uomo'. La nascita di una grande coscienza, quella di Eleonora Pimentel Fonseca, assieme alla nascita della Repubblica Napoletana, fonti e progetti di una coscienza collettiva civica che sarebbe oggi semplicemente rivoluzionaria per una collettività che non la possiede ancora: quella napoletana, quella italiana, quella europea. Stroncati ieri come oggi dallegoismo, dal reazionarismo, dal banditismo, dal fondamentalismo, capitalistico e religioso. Una coscienza civile, politica, sociale che possedevano Eleonora e i suoi compagni cittadini della Repubblica napoletana. Che sarebbe ora con urgenza ci corressimo dietro come loro corsero perdendoci la vita. Con il cuore. Con civismo. Con civica espansione di cuore.
Riccardo De Luca