Con questo lavoro Roberta Racis indaga ''l'atto bianco'' del balletto romantico come dispositivo scenico di rappresentazione del dolore. Un solo che riflette sul lutto e sulla fragilità, un coming of age che passa attraverso l'esplorazione delle zone d'ombra del percorso di una danzatrice. Qui il bosco delle villi è una foresta incantata ma anche il luogo in cui una donna ricorda il parco sotto casa dove da bambina si perde per la prima volta. Un viaggio nell'inconscio in cui l'attenzione è sul corpo, che esponendosi alla vulnerabilità della vita attraversa il cambiamento danzando.