Si può viaggiare nel tempo attraverso il suono? Si può costruire un racconto sonoro che prenda forma soltanto nella mente degli/delle spettatori/spettatrici?Ashes è un aleph di suoni che scorrono paralleli, un flusso di attimi che si sovrappongono, si fanno sentire per un istante prima di scomparire. Un concerto per voci e musica eseguita dal vivo, un viaggio sonoro immersivo: una riflessione sul potere immaginifico del suono e della parola, sull'importanza dell' ''ora'' e sulle sue caratteristiche di impermanenza, così affascinanti e disturbanti allo stesso tempo.
Una sequenza di accadimenti si svolge senza soluzione di continuità: brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, morti, cadute, uccisioni, animali, alberi di natale, dinosauri, microbiologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita di noi esseri umani. I quattro performer parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti e fanno dichiarazioni d'amore. Voci che generano dinosauri e lupi, funghi e balenottere, madri, padri, figli e figlie, che solo per un attimo si trovano in quel tempo e in quello spazio, pronti a scomparire con l'evanescenza del fiato che si dissolve. È solo la voce che avvera la presenza, crea mondi, tesse relazioni, genera visioni. In scena pochi elementi fissi: un tappeto, dei microfoni: uno spazio che non cambia mai, mentre il tempo e il suono si muovono in continuazione.