
un atto unico di Roberto Bracco
regia Giovanni Meola
con Solene Bresciani, Vincenzo Coppola, Irene Latronico
produzione Solot
Roberto Bracco è stato il drammaturgo italiano più famoso al mondo tra fine Ottocento e inizio Novecento.
Il suo essere stato uno dei pochissimi intellettuali non asservito al regime fascista ha poi fatto di lui, prima durante il Ventennio, poi anche nel secondo dopoguerra, un totale desaparecido: nessuno lo ha studiato o rappresentato più e di lui si è persa memoria.
Dieci anni fa feci tornare in scena un suo atto unico, LInternazionale, a cento anni dal suo debutto.
Oggi, ne porto in scena un altro, Ad Armi Corte, una commedia leggera, ma non superficiale, con una coppia di protagoniste femminili e un plot ad orologeria di cui lui era maestro.
Bracco è stato autore sempre molto attento alla figura femminile, trattata in modi antitetici al paternalismo dellepoca, e le sue protagoniste, nei drammi e nelle commedie, sono caratterizzate da forza danimo, estrosità, coraggio ed arguzia.
Pochi altri prima di lui, ma anche dopo, hanno creato così tanti personaggi femminili con queste caratteristiche.
In questo atto unico si ride, per il paradossale conflitto tra due donne di estrazione sociale diversa, ma si riflette anche tanto grazie allo sguardo aperto, ironico e tagliente dellautore sui costumi del suo tempo.
Giovanni Meola
Ludus Gravis
Ensemble di Contrabbassi - Daniele Roccato
La sottile meraviglia
Musiche di e da Claudio Monteverdi